“ABORTO A OSTACOLI”, L’EVENTO CHE, MERCOLEDÌ SERA 30 NOVEMBRE, HA RIEMPITO LA SALA DELLO STORICO CIRCOLO BRIANI
ORGANIZZATO A DESIO DALLA DELEGAZIONE GIOVANILE DEL PARTITO DEMOCRATICO, L’INCONTRO HA RISCOSSO UN SUCCESSO DI PUBBLICO VARIAMENTE COMPOSTO DA GIOVANI E MENO GIOVANI, REGISTRANDO INTERVENTI E LA PARTECIPAZIONE DI DONNE E UOMINI INTERESSATI AL TEMA DELLA LEGGE SUL DIRITTO ALLA INTERRUZIONE DI GRAVIDANZA NON DESIDERATA.
Moderato dalla giornalista Agnese Zappalà, l’incontro organizzato in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, ha ospitato le relatrici Paola Buonvicino, ex Assessora ed ex presidente del distretto sociosanitario Desio-Monza e, in collegamento Gaia Romani, Assessora ai Servizi Civici e Generali a Milano. Intervenuta anche Patrizia Zanotti, psicologa presso i Servizi Consultoriali Pubblici per illustrare le realtà dei Consultori, come centri deputati per il percorso di accompagnamento della donna che intende procedere all’interruzione di gravidanza.
L’intenzione è stata quella di celebrare la giornata sulla violenza contro le donne con un evento che fornisse concretamente aiuto su un tema particolarmente sentito come quello del diritto all’interruzione di gravidanza non desiderata, in un momento nel quale tale diritto viene fortemente minacciato dai costanti attacchi alla legge 194 a colpi di fake news. Ostacolare tale diritto delle donne si configura come l’ennesima violenza perpetrata a loro danno.
Durante la serata si sono alternate le voci delle relatrici e quelle del pubblico, in un attivo scambio di informazioni, testimonianze e domande poste da un parterre non solo femminile, ma che ha visto la presenza di un numero considerevole di uomini e giovani ragazzi. Segnale positivo del fatto che qualcosa, anche nella cultura italiana, sta cambiando.
Paola Buonvicino, in un vivace scambio tra domande e risposte, ha proposto un excursus storico della Legge 194, esplorando il contesto storico e culturale e il percorso del diritto all’aborto per analizzare l’importanza della legge che disciplina questa materia nei suoi articoli principali, la reale attuazione della stessa, le conseguenze che ha comportato la sua entrata in vigore nel nostro Paese in termini di diminuzione delle richieste di interruzione di gravidanza, cosa accadrebbe se tale legge venisse meno e quali sarebbero le alternative.
Un taglio esperienziale è stato quello dato dal contributo di Patrizia Zanotti, che, forte della sua esperienza come psicologa nei consultori familiari, ha informato puntualmente su quale sia il percorso normato previsto dalla presa in carico da parte dei Servizi dislocati sul territorio della donna che ha una gravidanza non desiderata, fino al suo affidamento agli ospedali. Raccogliendo, attraverso un un brain storming, le idee del pubblico sulle emozioni, i pensieri e i sentimenti delle donne che scoprono una gravidanza indesiderata, ha messo alla luce l’importanza della funzione degli operatori che hanno il compito di accogliere, decodificare il non detto, accompagnare la donna e sempre più di frequente la coppia in un momento delicato, spesso anche espressione di malessere, e nel riconoscimento della capacità di scegliere della donna.
L’intervento di Gaia Romani ha portato un importante contributo politico alla discussione sul diritto all’aborto, una partecipazione, quella dell’Assessora al Comune di Milano molto centrata e in linea con il termine “ad ostacoli” presente nell’espressione, volutamente provocatoria, utilizzata nel titolo dato all’evento relativamente al suo lavoro quotidiano in difesa dei diritti delle donne e per un cambiamento politico-culturale necessario su questo tema attualissimo.
“Ho cercato, in preparazione all'evento di stasera, di mettere insieme tutte le informazioni che ho raccolto in questi anni – esordisce Gaia Romani in apertura del suo intervento - e l'ho fatto per rappresentarvi il clima politico in cui ci siamo mossi e per capire insieme cosa ci aspetta. Credo che sia sempre bello e utile concludere questi momenti cercando di capire che cosa possiamo fare noi nel nostro piccolo come azioni, oltre ad organizzare momenti sempre importanti e preziosi come questo”
Moltissimi i temi trattati: le fake news sulla legge 194, l’obiezione di coscienza e le conseguenze sull’applicabilità della Legge, gli ostacoli (ideologici e in termini di risorse) alla libera scelta consapevole e le soluzioni per rimuoverli; funzione, risorse e importanza dei Consultori familiari e il percorso integrato; la panoramica della legislazione in materia all’estero e in Italia, attraversando le regioni nostrane con un occhio particolare alla Lombardia. I principali problemi politici sulla legge, il linguaggio politico e le sue forme, la retorica politica, l’importanza di avere informazioni corrette, previsioni future in Regione Lombardia, proposte di legge. Toccati anche i temi emersi dalle cronache come l’aborto clandestino e il cimitero dei feti.
Gli ostacoli, più che essere ostacoli normativi (la legge è molto semplice, è molto chiara) sono più di natura ideologica, ma anche ostacoli causati da carenze, perché il fatto di non avere un numero sufficiente di ginecologi, di servizi e di personale all’interno dei Consultori familiari diventa, nella realtà, un ostacolo per le donne. Il compito dei consultori, invece, è quello di aiutare in una scelta che sia quella più consona al momento contingente per la donna o ragazza che si rivolge al servizio. È proprio per rimuovere eventuali ostacoli che si lavora, per essere sicuri che la decisione sia quella più libera consapevole possibile. E’ per questo motivo che, quando viene dichiarato da certa politica che le donne abortiscono per problemi economici, si sta dicendo una falsità, in quanto, se così fosse, basterebbe aumentare il numero dei consultori, il numero degli operatori che si devono prendere cura delle donne, il numero dei servizi di cui la donna può usufruire.
Quali sono i principali problemi determinati dalla politica? L'indebolimento e lo smantellamento della rete dei consultori pubblici vero fondamentale presidio per tutto quello che di più importante questa legge promuove e difende; l'elevatissima percentuale di medici obiettori tale che in molte strutture porta al fenomeno della cosiddetta obiezione di struttura, la mancanza di educazione sessuale e di educazione all'affettività e alla difficoltà di accesso seguito ed informato alla contraccezione.
Il taglio pratico è stato dato dalle risposte fornite alla domanda: “Cosa si può fare per tutelare il diritto della donna? Cosa possiamo fare tutti noi e soprattutto le nuove generazioni?” in primo luogo informarsi correttamente e poi, in una prospettiva politica guardando alla Legge 194, i giovani devono impegnarsi in una elaborazione politica su come poterla implementare, cambiare, migliorare e su come poter fare la loro parte per cercare di dare più possibilità alla proposta, per esempio, di aborto al sicuro.
E cosa accadrebbe se questa Legge non ci fosse più oppure se fosse sempre meno in grado di rispondere ad una libertà di scelta della donna? Quale sarebbe l’alternativa?
La risposta è affidata a Noemi Spoleti, organizzatrice della serata insieme a Federico Pilastro e alla Delegazione dei Giovani Democratici: “Per la chiusura, io e gli altri ragazzi che hanno organizzato questa serata, dopo tutti gli interventi delle relatrici sul tema, ciascuna nei loro campi d’azione, abbiamo individuato una risposta che ci sembra significativa, perché ben rappresentativa dell'alternativa, alternativa rispetto ad un diritto regolato e riconosciuto. Ecco un brano tratto da “L’evento” di Annie Ernaux che è un libro ambientato negli anni 60 in Francia e nel quale l'autrice ci racconta la sua esperienza di aborto clandestino, infatti, si è rivolta a una mammana e poi adesso vi leggerò cos'è successo”
Riportare l’esperienza di una ragazza che cerca disperatamente di abortire in un mondo che non le riconosce questo diritto significa portare alla luce una ferita collettiva. L’alternativa è inaccettabile.
DESIO, 4 dicembre 2022