MISS ITALIA LOMBARDIA A DESIO E GLI ASPETTI PROBLEMATICI SOLLEVATI DALLA MANIFESTAZIONE
L’ACCORATO “DIALOGO” TRA ETICA ED ESTETICA AD OPERA DI ACHILLE TACCAGNI, CONSIGLIERE COMUNALE DEL PARTITO DEMOCRATICO DI DESIO, PUBBLICATO SUL SUO PROFILO SOCIAL.
<<Ieri si sono svolte a Desio, nella piazza della Basilica, le selezioni di Miss Italia. Un’iniziativa voluta e pagata interamente dal Comune per “promuovere il territorio” e soprattutto, nelle parole dell’assessora al Marketing Territoriale e – attenzione – alle Pari Opportunità, “perché la bellezza dia voce a chi se ne prende cura a beneficio di tutti e perché il rispetto che è necessario per difenderla diventi impegno costante, nelle relazioni, così come nei luoghi”. Qualunque cosa voglia dire.
Ho fatto fatica a mettere per iscritto quelli che secondo me sono gli aspetti più problematici dell’evento: è una manifestazione così preistorica che anche solo il doverne parlare mi sembra assurdo. Tuttavia, penso che alcune cose debbano essere messe in risalto:
- Miss Italia è un concorso di bellezza: delle ragazze in costume sfilano in passerella e una giuria assegna i voti ai loro corpi. La sostanza resta questa, nonostante tutti gli sforzi dell’organizzazione per rendere l’evento più “inclusivo”. La giuria non è l’Accademia Svedese e le ragazze non sono valutate per meriti particolari se non la corrispondenza del loro corpo a determinati canoni estetici: la donna diventa un oggetto, da valutare secondo caratteristiche esterne come si farebbe con un prodotto di design, un divano o un soprammobile. Mi sembra tutto molto sessista.
- C’è poi il problema dello standard di bellezza che emerge da manifestazioni come questa: è grave non accorgersi – soprattutto oggi! – dei danni che può fare il mettere in mostra dei corpi perfetti e assegnare loro dei voti. L’ISS ci dice che dal 2019 al 2021 i casi di disturbi alimentari sono aumentati del 40%, e il 90% dell’utenza delle strutture accreditate è composta da persone di genere femminile; le ragazze fra gli 11 e i 17 anni sono le più frequenti vittime di bullismo e cyberbullismo. Anche la RAI deve essersi resa conto del problema, avendo smesso da anni di trasmettere in prima serata la finale del concorso. Perché continuare a promuovere un’ideale di bellezza che è necessariamente escludente, o ancora meglio, perché continuare a promuovere l’idea che la bellezza estetica debba essere un metro di giudizio di una persona?
- In questo caso poi, a mio parere, c’è qualcosa che va oltre l’oggettificazione della donna: dal momento che la manifestazione viene presentata come occasione di marketing territoriale (“l’obiettivo – diceva l’assessora – è quello di promuovere il territorio e di dare impulso al commercio attraverso un evento famoso in tutta Italia”), il corpo femminile viene addirittura spogliato di ogni dignità propria per diventare un supporto pubblicitario, non più titolato neanche a far parlare di sé e solo di sé, ma utilizzato per promuovere qualcos’altro, il nome di una città o i suoi monumenti principali. Io lo trovo ancora più svilente.
- Ci sarebbe anche da dire sullo strumento usato per fare marketing territoriale. Tralascio facili e drammatici paragoni con le azioni in proposito dei paesi vicini (nemmeno un mese fa a Seregno ha fatto tappa per due sere la Milanesiana); probabilmente sono troppo chiuso nella mia bolla social, ma prima di vedere i manifesti dell’evento di ieri ero convinto che Miss Italia non esistesse più. Figuriamoci se so o se mi interesso delle selezioni e dei luoghi in cui si tengono. Posto che non trasmettono più in tv nemmeno la finale, siamo davvero sicuri che le risorse stanziate per l’evento siano stati ben spese?
- Le risorse, appunto. L’importo che il Comune ha speso complessivamente per la manifestazione, ribattezzata “Notte della bellezza”, ammonta a € 8.494,25, comprensivi di organizzazione, service audio e striscioni “sulla bellezza nelle varie discipline artistiche” (dei manifesti con il logo del comune di Desio, la foto di un monumento, quella di un artista e una frase sull’arte o la bellezza, spesso di un autore diverso da quello in foto). Il Comune non solo ha promosso, ma ha interamente finanziato l’evento. C’è da chiedersi: a cosa deve essere indirizzata la spesa per gli eventi di un Comune? Ammettiamo anche che la politica non debba necessariamente “educare” in ogni sua azione la cittadinanza: ma davvero era necessaria quella spesa per supportare un evento simile e per perpetuare quel tipo di utilizzo del corpo femminile?
- C’è infine il tema, questo esclusivamente locale, della coerenza nelle dichiarazioni della giunta Gargiulo. Li ricordiamo tutti gli strali lanciati da lui e dalla sua maggioranza contro Parco Tittoni e l’utilizzo della Villa con eventi “poco consoni” al contesto, quali i grandi concerti. Io a vedere ieri sera il pubblico che, davanti alla Basilica e alla statua del Papa, riprendeva col telefono e zoomava le ragazze in passerella, mi sono trovato in estremo imbarazzo per la mia città. Mi sono sentito nella provincia della provincia. In mezzo al pubblico dei grandi concerti di Parco Tittoni non mi era mai capitato.
Ecco tutto. Poi, certo, la situazione è sempre più complessa di quella che sembra a prima vista. Sicuramente ieri c’erano ragazze sul palco orgogliose di essere lì e convinte di non sminuire la propria persona con la loro presenza. Sicuramente per qualcuna di loro è stato un momento di emancipazione e non di sottomissione. Sicuramente nel (poco) pubblico c’erano persone che si sono ritrovate a riflettere sul modo con cui ci rapportiamo al corpo femminile e sull’opportunità di promuovere manifestazioni come questa. E soprattutto è sicuramente facile prendersela con Miss Italia, mentre eradicare il sessismo dai nostri pensieri e dalle nostre azioni è molto più difficile e richiede giusto qualche sforzo in più che scrivere un post su Facebook.Però da qualche parte bisogna pur partire, e io penso che augurarsi di (e impegnarsi per) non vedere mai più spettacoli come quello di ieri nelle nostre piazze sia davvero il minimo.>>
DESIO, 14 luglio 2022