Punti Di vista #1 - π·ππππ π π πππππ ππ πͺππππΜ π π πΉππππππππ
di Stefano Sala
Oggi inauguriamo la nostra rubrica domenicale #PuntiDivista.Uno spazio per analisi, suggerimenti di approfondimento e letture "pazienti".Esordisce Stefano Sala , muovendo la sua riflessione dal saggio "La Pianta del Mondo" di Stefano Mancuso.
π·ππππ π
π πππππ ππ πͺππππΜ π
π πΉππππππππ.
Un mio carissimo amico, arboricoltore stimato anche oltre i confini nazionali, mi ha regalato un libro straordinario, βπ³π ππππππ π
ππ ππππ
πβ di Stefano Mancuso.
Questo libro racconta, tra le tante storie, di come le piante, gli alberi, il verde insomma, ci presentino una dinamica, per me davvero inconsueta, che descrive come sembra si relazionino tra loro gli organismi appartenenti al mondo vegetale, non in competizione tra loro (ovvero cioΓ¨ come siamo abituati a leggere il mondo animale, mondo in cui ci sembra vincere sempre il piΓΉ forte) bensΓ¬ come viene rilevato che βenormi comunitΓ connesse, attraverso gli apparati radicali sono in grado di scambiarsi nutrimenti, acqua e informazioni. ComunitΓ estese che talvolta possono addirittura includere piante di specie diverse e che basano le loro possibilitΓ di sopravvivenza sulla ππππππππππππ Β invece che sulla ππ¨π¦π©πππ’π³π’π¨π§π. Una vera rivoluzione le cui conseguenze non sono facili da prevedereβ.
In qualche precedente pagina il libro ci narra di come Patrick Geddes (1850-1932) biologo, sociologo ed urbanista scozzese, racconti di quanto complessa e ricca di diversitΓ e contributi pluridisciplinari sia la pianificazione urbanistica: negarne la complessitΓ e negare apoditticamente la βricchezza del confronto interattivo tra ambiente, edifici, reti sociali, economiche, ecologiche, che la compongonoβ significa in concreto predisporre βuna pianificazione a priori della cittΓ che non puΓ² che essere fallimentareβ.
Tutto questo in un libro, un racconto sugli alberi dai contenuti profondi ed intensi che mi riconduce a casa, nella nostra CittΓ e a ciΓ² che qui sta avvenendo da un po' di tempo a questa parte, circa poco piΓΉ di un anno per la precisione.
Non Β mi riferisco Β solo al βverdeβ ed al suo valore indiscusso come risorsa pregiata - non certo come βvoce di spesaβ nel bilancio, cosa che giΓ richiederebbe qualche riga scritta β ma mi riferisco in particolare alla valorizzazione, allβascolto e alla reciproca necessitΓ di incontro tra parti diverse, come viene descritto il reciproco rapporto tra le differenti realtΓ , che traspare nel testo dallo studio del mondo vegetale.
Nella nostra cittΓ infatti, purtroppo, da qualche tempo si vedono negati spazi collettivi predisposti dalla precedente Amministrazione nei diversi quartieri (Spaccone, San Giovanni, San Giorgio per fare qualche esempio) e non solo nelle zone centrali; viene negato il confronto costruttivo offerto dal Bilancio Partecipativo; vengono cooptate attivitΓ gestite dalle Associazioni, verso le quali viene proposto il βpatrocinioβ quale elemento di dialogo/scambio/coinvolgimento; vengono trascurate e restano chiuse risorse antiche e significative come lβArchivio Storico; si trascura un efficace aiuto alle persone in difficoltΓ non predisponendo un efficace βpiano freddoβ; si nega il confronto dialettico chiaro, istituzionale e propositivo con chi si propone la valorizzazione e ristrutturazione di ambiti sportivi e cosΓ¬ viaβ¦
Nella nostra CittΓ viene inoltre ripetutamente negato, ed Γ¨ gravissimo ed inaudito, il confronto tra le differenti parti politiche, nelle Sedi Istituzionali preposte per tale dialettica, sedi che in maniera populistica vengono peraltro apostrofate quali βle Sacre Sediβ sui Social etc, fatto salvo poi trincerarsi in Consiglio Comunale dietro a silenzi reiterati, aggravati sovente da una pervicace βnavigazione nel Webβ tramite i dispositivi elettronici personali.
Cosa significa in pratica tutto ciΓ²? Quali sono le motivazioni e le finalitΓ per cui ciΓ² viene fatto accadere? PerchΓ© accade, insomma, tutto questo? Questo Γ¨ abbastanza difficile da interpretare, poichΓ© deriva da una lettura (forse) soggettiva. Β
A voler essere ottimisti si legge, solo a fatica e tra le righe, la proiezione sul locale della tendenza dellβattuale Governo nazionale cioΓ¨, in sintesi, una cosa tipo βvolevamo stupirvi con effetti speciali ma la pandemia, la guerra, la crisi, la siccitΓ , le bollette, le risorse limitate etc. Β non ci consentono lo slancio che avremmo voluto imprimereβ.
In realtΓ io la vedo molto piΓΉ semplice e deleteria, purtroppo, ma lascio a ciascuno la lettura delle motivazioni: non Γ¨ questo il punto per me, non mi interessa il βperchΓ©β.
Mi preme invece capire quale invece sarΓ e quale Γ¨ giΓ attualmente, purtroppo, il risultato concreto per la CittΓ ed i Cittadini tutti, di questa mancanza di visione, di prospettiva che coinvolga, valorizzi e stimoli le realtΓ differenti e complesse, mi preoccupa cioΓ¨ quale Γ¨ la derivata prima di questa βintenzioneβ amministrativa. Questo Γ¨ semplice da capire: la risposta Γ¨ lβabbandono.
Lβabbandono delle prospettive, lβabbandono delle relazioni, lβabbandono dellβipotesi di futuro, soffocato da un rigido pragmatismo, senza slanci sociali, culturali, economici e, in definitiva, senza speranze.
Negare i rapporti, la relazione tra le parti, sociali, culturali, economiche e professionali porta, in estrema sintesi, al dormitorio, negando tra lβaltro lβesistenza di un πͺπππππππ πΊππππππ che, nel caso di Desio, Γ¨ importante e mai del tutto sopito per fortuna, che saprΓ essere di nuovo la forza trainante per la rinascita.
Negare la complessitΓ delle parti, negare il rapporto tra le differenti parti, negare il rapporto tra lβamministrazione e le differenti parti significa - Γ¨ dimostrato - negare il futuro, ovvero lβesistenza stessa della CittΓ nel presente e, ancor piΓΉ drammaticamente, nel futuro.
Si tratta di materie studiate, modelli codificati, canoni descritti: non si puΓ² improvvisare.
Chi amministra la CittΓ adesso si assume la responsabilitΓ delle scelte: prospettive di sviluppo Β o miope sonno, dipende da cosa si vuol fare.
Per il momento perΓ² si vede il buio, nero.